TOMASO BONIOLO. OMAGGIO A CHARLOTTE SALOMON

Padova, Sala Samonà della Banca d'Italia, via Roma. Dal 14 maggio al 10 giugno 2007

Charlotte Salomon

Nasce a Berlino nel 1917 da famiglia di origine ebraica. A seguito delle leggi razziali, nel 1939 si rifugia presso i nonni materni sulla Costa Azzurra, dove, nell’incubo delle persecuzioni e nel presagio di una fine imminente, tra il 1940 e il 1942 dipinge la sua autobiografia "Vita? O Teatro?". Piccole pitture ad acquarello con testi e indicazioni musicali, un’opera che combina insieme diverse forme d’arte e di narrazione. In più di mille gouache racconta le vicende della sua breve vita e lascia una testimonianza degli orrori e delle tragiche vicende che hanno stravolto l’Europa di quegli anni. Charlotte viene arrestata insieme a suo marito Alexander Nagler dalla Gestapo e il 10 ottobre 1943 viene condotta ad Auschwitz. Il giorno stesso viene inviata alla camera a gas. Muore a 26 anni, incinta al quinto mese. La sua opera ritrovata nel 1947 è ora conservata presso il Museo Storico Ebraico di Amsterdam.

A proposito di questo progetto Boniolo dice: "Al di là della tragica fine e dell'atrocità del crimine, questa di Charlotte Salomon è in un certo senso la storia di una vittoria: è riuscita a conservare, a tramandare -e a rendere incancellabile- la memoria della sua vita. Proprio quello che i suoi assassini volevano distruggere, ci appare oggi grande, poetico e bello. In questo sta il suo grande insegnamento, valido per tutti noi. Riusciremo a dire quel che è necessario, prima che la Gestapo (la malattia, la sfortuna, la fine naturale) bussi anche alla nostra porta? E cos'è necessario? Questo è l'argomento del mio ciclo di quadri.

Invito tutti a condividere la mia emozione per la pittura. Chi vorrà, potrà vedere come lavoro dalla strada e, se crede, anche entrare a farmi visita. Se avrò bisogno di un momento di concentrazione maggiore, chiuderò la porta e vi chiederò qualche minuto di pazienza."

Tomaso Boniolo

nato a Padova nel 1954. Disegnatore, installatore, performer. Appassionato di Germania (dove ha vissuto 20 anni) di Russia (esplorazione della Siberia con A. Goldfisch), di Sudamerica e di Giappone (che ha visitato più volte). Si interessa soprattutto dell'interazione tra artista e pubblico, tra il vedere e l'immaginare. Sostiene che un'opera d'arte riuscita non è il racconto di qualcosa, ma "una specie di detonatore, che innesca un'esplosione dello sguardo".

P.S.: oltre a tutto questo, Boniolo è autore di una rutilante raccolta di racconti...